“Impegniamoci per rendere possibile la visita di Papa Francesco” dice il Presidente della Conferenza Episcopale

La cancellazione della visita di Papa Francesco in Sud Sudan va presa prima di tutto con rispetto e con la preghiera!

Le ragioni della cancellazione possono andare al di là di speculazioni superficiali e potrebbero essere dovute alle sfide che il nostro Paese sta affrontando” ammonisce Sua Ecc. Mons. Barani Eduardo Hiiboro Kussala, Vescovo di Tombura-Yambio e Presidente della Conferenza Episcopale di Sudan e Sud Sudan, in un messaggio sull’annullamento della visita del Santo Padre in Sud Sudan.

A fine febbraio, nel corso della sua visita alla chiesa anglicana All Saints a Roma, Papa Francesco aveva affermato che stava valutando la possibilità di recarsi nel Paese africano insieme all’Arcivescovo anglicano di Canterbury, Justin Welby.

A inizio giugno, il portavoce vaticano Greg Burke ha annunciato che la visita a Juba, ipotizzata a ottobre, è stata annullata, ricordando peraltro che non era mai stata confermata ufficialmente dalla Santa Sede.

Mons. Kussala dà voce alla delusione dei sud-sudanesi che vi vedevano un’occasione per riportare la pace nel tormentato Stato più giovane del mondo (è indipendente dal 2011), ma esorta la popolazione ad impegnarsi per renderla possibile in un futuro non lontano.

“Tutti dobbiamo ora impegnarci in un’opera di discernimento spirituale, di costruzione della pace, per creare l’atmosfera positiva che renda possibile la visita del Santo Padre nella dovuta maniera”.

La guerra civile scoppiata nel dicembre 2013 ha creato una gravissima crisi umanitaria con milioni di sfollati interni e rifugiati nei Paesi vicini, ed ha creato le premesse per l’attuale carestia che minaccia la vita di almeno 5 milioni di persone.

Articolo preso da: Agenzia Fides